Giochi da fare coi bambini in viaggio

Il rientro dalle vacanze, si sa, è uno dei momenti peggiori dell'estate: le valigie che, nonostante contengano la stessa quantità di vestiti e accessori della partenza (dei quali spesso non se ne è utilizzati che la metà), non si vogliono chiudere, il saluto al vicino di ombrellone (il quale puntualmente ha sempre una settimana in più di ferie rispetto a noi, questo infamino...), i tredici controlli incrociati della stanza dell'albergo o dei locali della casa in affitto per assicurarsi di non aver dimenticato nulla (sappiatelo: ci sarà sempre però una crema per il viso, un paio di occhiali o qualche altro oggetto che si nasconderà volutamente in qualche anfratto e verrà disperso per sempre)... A volte lo stress da viaggio di ritorno rischia di vanificare buona parte del relax rigeneratosi durante le ferie tanto sognate e bramate.
Se poi con noi c'è un bambino, il viaggio di rientro dalle vacanze rischia di diventare una situazione senza fine!


Immaginate: voi, la vostra auto, le mille mila persone che come voi hanno deciso di partire proprio in quel momento per rientrare a casa, la coda infinita... E vostro figlio sul sedile di dietro: non un bambino sotto i due anni, che magari con una merendina ed una canzoncina, si addormenta poi per ore, non un preadolescente, che, disperato all'idea di aver lasciato l'amore della sua vita in spiaggia (la figlia/il figlio dei già citati vicini di ombrellone che non finiscono mai le vacanze: una cottarella estiva che ai suoi occhi in confronto Renzo e Lucia non hanno mai saputo cosa fosse il vero amore), vi ignora tutto il tempo, magari con un paio di cuffie alle orecchie.

No, vostro figlio è nella fascia tra i tre e i sette/otto anni, e durante il viaggio di ritorno dalle vacanze pronuncerà ogni tredici secondi netti le seguenti due parole: "Quanto manca?"

Ora, le soluzioni sono due: o abbandoniamo il pargolo all'area di servizio più vicina, affidandolo alle amorevoli cure del cassiere o del barista dell'area di servizio, o cerchiamo un modo di passare insieme il tempo, nella vana speranza che prima o poi il fanciullo si lasci agguantare dal nostro amico Morfeo e permetta alle nostre orecchie di rilassarsi un po'.

E quale soluzione migliore di qualche gioco da fare insieme in auto? Semplici giochi di parole, moli dei quali probabilmente già conoscerete, ma che vi salveranno per un po' dal conteggio dei metri mancanti alla soglia di casa.

Gioco da fare in auto coi bambini: Sì e No


Liberamente ispirato ad un gioco che da anni viene proposto in un programma pomeridiano di una nota radio italiana, il Gioco del Sì e No consiste nel confrontare due persone in una battaglia di domande e risposte. Unica regola: chi risponde non deve mai dire le parole Sì o No.
Se ad esempio vostro figlio vi chiedesse "Ti sei divertito in vacanza?" potreste rispondere "Certamente", "Mai quanto te", "Spesso"... Alla domanda "A casa ci aspettano i nonni?", le risposte potrebbero essere "Forse", "Lo sai che sono in montagna", "Ti pare che tua nonna - ergo mia suocera - passa un'altra giornata senza rivedere suo figlio - meglio noto come tuo padre?"... Ehm, no, forse meglio evitare l'ultima risposta. Ma le regole le avete capito, giusto?

Gioco da fare in auto coi bambini: il gioco delle sillabe.


Gioco super mega arci noto a tutti, col quale mi sono destreggiata per ore nei viaggi prima coi miei genitori, poi con mio marito.
Molto semplicemente si comincia con una parola, come "mare". Il giocatore successivo deve pronunciare una parola che inizi con l'ultima sillaba della prima parola, in questo caso -re, come ad esempio "regalo", e così via. Naturalmente non si può ripetere una parola nello stesso giro. Non sono ammessi in teoria nomi propri di persona e città o altri luoghi specifici, oltre ai verbi coniugati. In teoria perché se vedete che il gioco si arena dopo due parole proprio a causa di questa regola, inseritele pure, al massimo date a me la colpa...

Gioco da fare in auto coi bambini: la conta delle auto.

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Di Perkele di Wikipedia in italiano - Trasferito da it.wikipedia su Commons da Freytagberndt., Pubblico dominio, Collegamento

Gioco che si può fare in due versioni: nella prima ognuno sceglie un colore, ogni volta che si sarà affiancati da un'auto di quel colore, sarà per lui un punto. Vince chi, alla fine di un determinato periodo, come ad esempio da un casello all'altro o da un'area di sosta alla successiva, vede più auto del colore scelto. Nella seconda versione, il concetto è lo stesso, ma si sceglie un numero e si contano le auto con targhe contenenti il numero scelto. Un'eventuale terza variante,che coinvolge però solo due partecipanti, è quella di scegliere tra pari e dispari e conteggiare le auto con targhe che finiscono con numeri appartenenti alla prima o alla seconda categoria.
Gioco bellissimo se il traffico è scorrevole, altamente sconsigliato invece in caso di coda...

E se invece il bambino rimane al mare coi nonni? Ecco come passare al meglio il tempo libero ritrovato. Quando i bambini sono in vacanza con i nonni.

Gioco da fare in auto coi bambini: il turista misterioso


Qui ci vorrà grande fantasia da parte vostra, ma sarà di certo un buon metodo per tenervi in allenamento. Pensate ad una Nazione del mondo e descrivete un oggetto e la foto di un luogo che il turista misterioso ha portato a casa.Vince il primo che indovina quale fosse la meta del nostro viaggiatore. Ciascuno avrà la possibilità di fare una domanda e di dare due risposte (perciò di sbagliare massimo una volta).
Ecco, magari non scegliete indizi troppo facili come una matriosca e la foto del Cremlino. Potreste dire invece che il turista misterioso ha portato a casa un "inro" ed ha fatto la foto in un tempio... Dove sarà stato?
E se il viaggio lo fate con un altro mezzo e non in auto? Come fare a sopravvivere all'attesa di un aereo o di un altro mezzo, con un bambino irrequieto al fianco? Anche qui due soluzioni.

Giochi da viaggio: la favola di famiglia


Per questo primo gioco serve una condiziona base essenziale: tutti i partecipanti devono saper scrivere. Prendete un foglio e scrivete in alto la frase "C'era una volta" e scegliete un soggetto (ad esempio una principessa, un principe, un drago...). A questo punto cominciate voi a scrivere una frase che descriva una prima azione compiuta dal soggetto in questione, piegate poi il foglio in modo che chi lo prenda in mano dopo non riesca a leggere cosa avete scritto, ma riesca ad inserire una frase sotto la vostra. Cosa dovrà scrivere? Un'altra frase compiuta in cui racconta un altro passaggio della storia del nostro protagonista fantastico. Piegherà poi nuovamente il foglio e lo passerà al giocatore successivo. Naturalmente nessuna dovrà rivelare cosa ha scritto fino alla fine e ogniuno dovrà scrivere le frasi in modo da collegarle tra di loro, perlomeno le proprie. Dopo aver fatto due o tre giri completi, prendete il foglio e srotolatelo, leggendo di seguito tutta la storia che ne verrà fuori. Ci sarà da ridere!

Vi piacerebbe un esempio? Potrebbe venire così, con una famiglia di quattro persone:
C'era una volta il drago Filippo - Filippo amava il gelato - Quel giorno Filippo andò dal macellaio - Filippo voleva giocare a calcio - A Filippo il sole non piaceva - Allora Filippo scelse il gusto Fiordilatte - Ne metta due etti, disse Filippo - Ma il pallone per giocare non c'era - E Filippo fece la danza della pioggia.
Non so voi ma a me fa riderissimo (lo so, non è italiano, ma mi piace molto!).

Giochi da viaggio: il lavoro immaginario


I vostri figli non sanno scrivere? Lasciateli liberi di esprimersi con la loro fantasia!
Quando il viaggio si fa lungo, io con la mia nanetta di una anno passiamo le ore intere a fingere di essere al salone di bellezza: le mi toglie gli occhiali, prende i miei capelli e, pronunciando ripetutamente "tac-tac" e concludendo con un "fatto" tutto soddisfatto, gioca a fare la parrucchiera. Poi le do le mani e mi passa lo smalto, naturalmente nei colori più assurdi e cambiando la tonalità tutte le volte che voglio. Non potete immaginare quanto le piaccia passare un sacco di tempo così.
Siete mamme di un maschietto? Fategli usare la fantasia per immaginarsi in una grande cucina e chiedetegli di prepararvi tanti manicaretti, complimentandovi con lui ogni volta che vi servirà un piatto nuovo o chiedendogli di aggiungere del sale, del formaggio, del pepe, quel che volete. Sia mai che nell'attesa si scopra un cuoco stellato!

E buon rientro a tutti!

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